Di influencers si parla molto, ormai. Sono diventati, a tutti gli effetti, interlocutori importanti per le aziende. Il problema è stabilire quanto siano importanti. In buona sostanza la difficoltà è misurarne la capacità d’influenza, il potere, insomma. Ovviamente, se si parla di misure il discorso cade sulle metriche e qui le cose si fanno piuttosto complesse. A partire da Klout, passando per PeerIndex, sino ai software sviluppati da agenzie e web company, è tutto un fiorire di numeri e misurazioni.
Secondo Malcom Gladwell, autore di “Tipping Point”, basta coinvolgere e motivare poche persone per diffondere in modo esponenziale il proprio messaggio (vedi anche l’articolo su we are social). Secondo Paul Adams e Duncan Watts, poi, la social influence non si diffonde solo attraverso i “pochi”: tutti, a diversi livelli, siamo “influencer”, come dire il vero motore è il passaparola.
In buona sostanza le tipologie di influencer con cui interagiamo tutti i giorni sono sostanzialmente tre:
- Social broadcaster: persone con un reach molto ampio, che possono non avere una competenza focalizzata su un brand o un argomento. Un’estensione del concetto di “VIP”;
- Mass influencer: persone che hanno un reach ampio, un’alta affinità con il proprio target e che spesso sono specializzate su uno o pochi temi molto rilevanti per la community con cui interagiscono;
- Potential influencer: chiunque possa influenzare il proprio network di persone, anche molto piccolo;
. Vista in anteprima, questa metodologia di lavoro e di mappatura non solo permette di identificare gli influencers ma anche di “pesarli” con tutta una serie di elementi qualitativi inediti, che uniscono dati quantitativi certi a un approccio alla social influence da un punto di vista antropologico. Il tutto, poi, unendo i vari “punti di presenza” sulla Rete, ovvero restituendo una valutazione complessiva di sintesi fra social media, blog, siti, ecc., declinata per macro tematiche o per singole aziende.
Insomma, quella proposta da Image Building Digital è un tentativo di approccio “complessivo” alla problematica della identificazione e valutazione degli influencers. Nell’attesa di conoscere i dettagli quello che questa piattaforma dimostra è che le aziende si trovano di fronte interlocutori nuovi e “potenti”, in grado di sviluppare un’influenza a volte anche superiore ai media, che siano mainstream o specializzati. La nuova sfida, sia lato media relations che marketing è tutta qui.