Lsdi.it, il sito tutto dedicato alle tematiche legate alla professione giornalistica, ha voluto, grazie a Marco Renzi, intervistarmi per esplorare il rapporto fra giornalisti e PR soprattutto nel mondo del Web. Ecco il testo.
Un giornalista diventato comunicatore racconta il mondo delle PR digitali
di Redazione | 15 luglio 2011
In una intervista a Lsdi Daniele Chieffi , Media relations manager per Unicredit, parla di “On line media relations”, un saggio pubblicato in primavera da Sole 24ore, e dei nuovi meccanismi che regolano l’ ecosistema digitale – ‘’L’ approccio di marketing è solo una conseguenza di una sana gestione in termini di reputazione. Cattiva reputazione fa cattivo marketing e la reputazione, sulla rete, te la costruisci interagendo bene con i media online, ovvero con tutti quei luoghi, siti, personaggi, influenti sul web e quindi in grado di influire sulla percezione del pubblico’’
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a cura di Marco Renzi
«Pensate – disse un redattore di una grande testata online, fra i sorrisetti divertiti degli astanti – che gli uffici stampa che contatto mi rispondono cose tipo “Ti richiamo nel pomeriggio”, “Ti faccio sapere domani… Non hanno capito proprio come funziona». La distanza fra mondo dell’informazione Web e uffici stampa è tutta qui: due mondi fuori sincrono, che non si conoscono, non si capiscono e parlano linguaggi diversi, con diverse linee temporali.
In questo brano dal libro “On line media relations” di Daniele Chieffi, uscito per i tipi del Sole 24 Ore, è pienamente riassunta a mio avviso l’ essenza del testo.
Un saggio per addetti ai lavori, che può essere letto con piacere anche da chi non conosce il mondo dell’ informazione, è pervaso da sottile ironia e matura competenza ed evoca i problemi del difficile rapporto fra mondo analogico e digitale, ma suggerisce anche interpretazioni e valide risposte per “lavorare” le notizie sul web senza dimenticare le necessarie basi del mestiere di giornalista.
L’autore, Daniele Chieffi, è da quasi tre anni Media relations manager per UniCredit ovvero si occupa di gestione dei media online per le media relations del gruppo bancario.
Gli abbiamo rivolto alcune domande.
Partiamo dalla peculiarità della tua figura professionale, vero trait d’ union fra giornalismo analogico e digitale.
– Bisogna essere giornalisti per poter fare i comunicatori. So che in questo modo rischio di scatenare parecchie polemiche, ma ne sono profondamente convinto. Riguardo poi al legame fra queste due figure, il comunicatore è, e deve continuare ad essere, una fonte, autorevole e credibile, per il giornalista. Qualcuno obietterà che non si tratta di fonte neutra? Ma quale fonte, in realtà, lo è?
Facciamo qualche passo indietro per capire meglio il percorso che ti ha portato prima ad essere giornalista “analogico”, poi sperimentatore delle nuove frontiere digitali del giornalismo, e infine comunicatore come tu stesso ti definisci nel tuo attuale ruolo. continua a leggere qui