La pagina-truffa della Moratti, gli anticorpi del Web il crollo della reputazione

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Un sistema di siti fake per convogliare, all’insaputa degli utenti, fan verso la pagine della Moratti. Lo ha scoperto un utente e il video che vi riporto sotto, anche se un po’ folcloristico, che spiega perfettamente il funzionamento del trucco, è ormai uno dei principali viral.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=sMmWSW9nlFY&w=560&h=349]

Dal punto di vista delle Media relations online l’aspetto che vorrei sottolineare riguarda il fatto che gli anticopri della Rete funzionano. Prima o poi, bene o male, sul Web i trucchi vengono scoperti, le bugie smascherate, le mezze verità svelate. Si tratta di un aspetto che non va assolutamente sottovalutato perché obbliga chiunque comunichi sulla Rete ad adeguarsi a un’etica che prevede la correttezza e la trasparenza delle informazioni che si veicolano. In buona sostanza è necessario assumersi la responsabilità di ciò che si dice di fronte ai propri stakholders, di fronte agli utenti che compongono il proprio cluster. Una responsabilità che prevede, come fondamento, la “verità” dell’informazione. E’ la base fondante: solo ciò che è vero ha diritto di albergo in Rete, viceversa è combattuto come un batterio dannoso. E’ la rete stessa che identifica il fake, sia che si tratti di un’informazione, sia che si tratti di un trucco “tecnico” come in questo caso, e lo punisce. Essere scoperti diventa così la peggiore crisi reputazionale possibile sul Web. E’ superfluo pensare ai danni d’immagine a cui potrebbero essere esposte aziende, organizzazioni o anche singoli (è il caso della Moratti). Il problema è che sono ancora in molti a pensare di poter impunemente “fregare” la Rete.