Demand Media ha un modello simile a quello di Associated Content, ovvero quello di (far) produrre contenuti “a mitraglia” in base ai trend di ricerca sui motori. In altre parole, croudsourcing a manetta on demand in base ai temi “di moda”.
Google, probabilmente, non acquisirà Demand Media, ma potrebbe sfruttare una tecnologia che ha brevettato di recente, e che consente proprio di individuare “il contenuto inadeguato” sul web, basandosi sul confronto fra ciò che la gente cerca e quello che trova.
Se e come utilizzerà il brevetto, non è dato saperlo.
“Welcome to the era of the algorithm as editor”
Quelle qui sopra sono le prime parole di un pezzo del New York Times di qualche giorno fa.
Non credo che lo scenario sia così tragico, ma provo a fare la peggiore delle ipotesi:
1. Yahoo! possiede Associated Content.
2. Magari domani Google si compra Demand Media.
3. I due principali motori di ricerca, conoscono perfettamente (e in tempo reale) le parole chiave più cercate dagli utenti (basta guardare Google Trends, oppure Google Insights for Search).
4. Google e Yahoo!, con le loro “controllate” Associated Content e Demand Media, iniziano a produrre contenuti strettamente legati alle query più popolari.
5. Nei 2 motori di ricerca, le SERP più trafficate sono monopolizzate dai contenuti prodotti… da loro stessi.
6. Risultato? gli editori web spariranno, o comunque si dovranno accontentare delle briciole. O delle super-nicchie con un pubblico numericamente ridicolo.