In Cattolica è ancora gestione della Crisis

1777

Lunedì scorso si è concluso il mio ciclo di workshop nell’ambito del Master in Media Relations della Cattolica di Milano (per chi volesse qui ci sono le presentazioni utilizzate durante le lezioni). Un’esperienza davvero appassionante e coinvolgente, che ha saputo regalarmi molto, sia da un punto di vista umano che professionale. L’ultimo appuntamento, appunto lunedì 26, l’ho dedicato a un’altra esercitazione che voleva essere innanzitutto riassuntiva del percorso formativo ma che, come la precedente, voleva anche far “toccare con mano” cosa vuol dire gestire una cirsi di comunicazione e lavorare in team. La logica di base è che, nonostante le crisi si gestiscano in team, i propri compiti e il proprio ruolo sono sempre personali ed è necessario imparare a gestire le pressioni e il confronto con i colleghi, il resto dell’azienda e gli stakeholders.
Per questo l’esercitazione, che nasceva dal case history della Costa crociere e dal naufragio della Concordia, consisteva nell’estrazione casuale di una situazione che era effettivamente accaduta nell’ambito di quella crisi, e di un compito (scrivi un comunicato, prepara uno statement per l’AD, ecc.). Compito che non era, vista la casualità dell’estrazione, lo strumento più adatto per risolvere quella particolare situazione ma che, necessariamente, ne doveva tenere conto. Gli studenti sono stati chiamati uno a uno alla cattedra e, al pc del docente, hanno dovuto rispondere a questa sollecitazione in appena tre minuti. La simulazione, che avrebbe messo in difficoltà anche un professionista consumato, ha visto gli studenti rispondere con grande qualità professionale e controllo delle emozioni.
Un’esperienza didattica importante, per la quale ringrazio il direttore dell’Almed, Ruggero Eugeni, e la coordinatrice del master, Simonetta Saracino, per avermi permesso di organizzare l’esercitazione e per aver confermato la grande qualità didattica e organizzativa del percorso di alta formazione del quale ho l’onore di essere entrato a far parte. Da parte mia, un grande in bocca al lupo agli studenti che, sono sicuro, incontrerò presto come colleghi nelle migliori aziende e agenzie italiane e, perché no, internazionali.